Storia

Il Samoiedo (nome originario Samoiedskaia sabaka - Samoyède) venne selezionato nella Russia settentrionale e nella Siberia come cane da slitta e da pastore per le renne, dall'antica tribù dei Samoyedi, dal quale prese il nome. Da quanto risulta, i primi esemplari non erano completamente bianchi, come quelli attuali, ma principalmente di colore nero o marrone. Dal carattere docile, ma dal fisico possente, oltre ad essere utilizzati come cani da slitta, venivano considerati come perfetti animali da compagnia. La tribù dei Samoyedi infatti usava far dormire i loro amici a quattro zampe all'interno dei propri locali, e grazie al pelo lungo e morbido li utilizzavano come veri e propri scaldini. La razza attuale venne selezionata dallo zoologo britannico Ernest Kilburn Scott, che dopo aver trascorso nel lontano 1889 un periodo con alcune tribù Samoyedi, decise di portare con sè un esemplare cucciolo di sesso maschile e di colore marrone.

Ben presto tornò per trasferire in Inghilterra una femmina ed un altro maschio di color bianco. Grazie ad egli, e a pochi altri uomini che seguirono i passi di Ernest Kilburn Scott, iniziò la selezione dei samoiedo occidentali, oggi completamente a manto bianco con alcuni riflessi color biscotto.

Sebbene quindi sia stata una razza abituata al freddo (ecco spiegato il manto con pelo lungo e folto), grazie alla sua capacità di adattamento, oggi vive facilmente anche in zone con temperature decisamente più elevate. Tenete presente che io vivo in Sicilia, dove le temperature non sono per nulla paragonabili a quelle siberiane o russe, persino a quelle dell''Italia settentrionale.

Questo dimostra come la razza sia capace di adattarsi anche ad ambienti non proprio congeniali. In realtà soffre un po' il caldo nelle giornate afose, del resto succede anche a noi esseri umani, quindi è bene fargli trovare la ciotola dell'acqua sempre piena.



In basso una serie di immagini  storiche sulla razza